giovedì 27 novembre 2014

Gianni Milano, il maestro in bicicletta

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Sali leggero sulla sella


Sali leggero sulla sella, Sali,
e svuota la tua anima d’oggetti,
che trascinano al basso, al radicare.

Rimani come foglia che sospinta
sia dal vento amico e senza peso,
nell’universo amico che t’avvolge.

Sali leggero sulla sella, Sali,
e pedala con metodo costante,
quasi sgranando rosari in devozione.

La ruota emette un suono ch’è preghiera,
e benedice ad ogni giro il tempo
dell’acquisito vuoto di pensiero.

Meditazione è il volgere del viaggio
senza traguardi e senza mete alcune,
accolto da invisibili segnali.

Gira la ruota gira e batte il cuore,
in sintonia con quel che vive e muore,
Sali leggero sulla sella, Sali,

e pellegrino ascolta il tuo fiatare,
ch’è insieme della terra e anche del mare.
La bicicletta non ti sa tradire,

ma sodale al patire dei tuoi giorni
non aggredisce, non distrugge o inquina:
t’offre la libertà come in vetrina.

Su questo geroglifico ambulante
gioca le carte e parti in un istante:
sii mistero nel vortice dei giorni,

muovi le gambe a ritmo e in armonia,
senza rancori né grettezze amare.
Prendi la bicicletta e così sia!



Ringrazio Luigi Bairo per avermi fatto conoscere la storia di Gianni Milano e per tutto il resto.


M.P.  b






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